Home » Recensione: Sem di Gianluigi Gasparri
11949251_1631238820491970_4542054835048079531_n […] per essere davvero il più forte bisognerebbe possedere tutte le forze o almeno gran parte di esse, invece nascono persone delle quali il mondo potrebbe fare a meno per cui non vince la legge del più forte, ma vince la legge del caso, […]. Il fato contro la volontà e il libero arbitrio, Davide contro Golia, il tradimento contro l’integrità, la forza bruta contro l’intelletto. Davvero le leggi che governano la vita e la morte, o meglio, la non nascita degli individui è frutto di pura casualità? E se la scienza, in un futuro ipotetico ma non così lontano, riuscisse ad interferire, manipolare, modificare, cosa accadrebbe? Ancora vincerebbe il caso o a spuntarla sarebbe il progresso scientifico che, a quel punto, sarebbe in grado di attuare un’accuratissima selezione che inizia fin dagli spermatozoi? E da quando una cellula, o un ammasso di cellule, può essere considerata giuridicamente e fisicamente una persona dotata di anima, dall’embrione o dallo spermatozoo? E’ sufficiente saper parlare, pensare, comunicare, gioire, soffrire, possedere “una faccina carina” e due braccia per essere considerati persone? Sono i temi che Gianluigi Gasparri, seppur con uno stile narrativo semplice e brioso, contraddistinto da una poco sottile vena ironica e riferimenti non casuali al processo di procreazione, affronta nel suo ultimo romanzo, Sem (Leone Editore, pp. 313). E’ un romanzo nuovo ed inedito nei contenuti, nella storia narrata e nella forma. Sembra quasi di ascoltare una storia raccontata a voce da qualcuno, alleggerendo e rendendo alla portata di tutti, e senza annoiare, argomenti che qui vengono trattati con sobria leggerezza e un pizzico di follia, a metà strada tra la fantascienza e la realtà, ma che in verità celano importanti quesiti e questioni etiche da sempre molto dibattute. Un romanzo che cattura dalla prima all’ultima pagina, in un susseguirsi di imprevisti, colpi di fortuna, colpi di scena e colpi di genio che fungono da pesi e misure di un’immaginaria bilancia eletta, come succedeva nelle culture antiche, a una sorta di giudice in una causa legale fra uno spermatozoo evoluto e un uomo, due antagonisti in cui, nella corsa alla vita, e quindi alla fecondazione dell’ovulo, anni addietro, uno ha prevaricato sull’altro, indipendentemente dalle qualità e dai difetti reciproci. Vince il più forte o il più intelligente? La legge dell’uomo può avere la meglio sulla natura? Per scoprilo basta leggere il libro e forse, d’ora in avanti, saremo portati a considerare i Semini con occhi del tutto diversi.
Cinzia Ceriani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *