Home » La moglie del serial killer di Alice Hunter

Recensione

Thriller dalle sfumature inquietanti che potevano essere sfruttate meglio. La storia è interessante, l’idea di base ha del potenziale, ma la narrazione è lenta e “tirata troppo per le lunghe”. I personaggi sono freddi e irrealistici, privi di scatti emozionali, così come l’intero romanzo è privo di azione e adrenalina. Il serial killer descritto è molto atipico e sembra più un uomo comune incastrato semplicemente per omicidio. La moglie, poi, fredda e calcolatrice è pura fantasia. Peccato. Peccato davvero, perché ci si poteva sbizzarrire, giocare, architettare, calcare la mano, anche. Invece l’autrice è rimasta sempre molto superficiale, non ha approfondito la psicologia, né incastrato a dovere i tasselli, forzandoli invece di farli combaciare.

Trama

Beth e Tom Hardcastle sono la coppia perfetta. I vicini li invidiano: il loro matrimonio sembra una perpetua luna di miele, la casa che possiedono è splendida e hanno una figlia adorabile. Sembra che nulla possa incrinare la felicità della loro famiglia. Una sera però, mentre Beth attende il rientro del marito dal lavoro, la polizia bussa alla sua porta. Tom è stranamente in ritardo e lei viene colta dal panico temendo il peggio… Ben presto scoprirà che il peggio va oltre ogni immaginazione. Perché gli agenti sostengono che suo marito sia un assassino. Un mostro che prova un sadico quanto ripugnante piacere nell’uccidere. Troppo sconvolta da quella rivelazione, Beth non comprende subito ciò che i poliziotti vogliono da lei. Una sola, semplice risposta: è davvero possibile che la moglie di un serial killer non sospettasse nulla?

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