Home » Recensione La dolce morte di Alessandra Alioto e Rosalba Repaci
La_dolce_morte_per_web Come ormai sappiamo, quest’anno, sulle passerelle, in città, al mare e in montagna va di moda il giallo e di certo, noi accaniti lettori, non potevamo non adeguarci alla moda vigente, che almeno per una volta è tutta italiana. O per lo meno lo è l’indagine svolta dal maresciallo dei Carabinieri Massimo De Scalzi, protagonista del romanzo La dolce morte (Fratelli Frilli Editori, pp. 167), scritto a quattro mani da Alessandra Alioto e Rosalba Repaci.
De Scalzi è un uomo arguto, un personaggio sagace ma che può, per alcuni versi, risultare antipatico e strafottente, ma è anche vero che, grazie alle battute divertenti, a volte anche fuori luogo che contornano il suo rapporto di lavoro/amicizia con il brigadiere Ippolito e l’inaspettato modo in cui, alla fine del romanzo, risolve un caso di omicidio alla casa di riposo Villa Graziosa, ricorda vagamente uno dei detective più conosciuti e apprezzati della letteratura mondiale, Sherlock Holmes e il suo fidato Watson.
Ecco, forse su questo aspetto, il modo in cui il maresciallo ha districato l’arcano, mi sarebbe piaciuto leggere di più. Qualche spunto, qualche riflessione di De Scalzi, un capitolo o due a lui dedicato in cui si spiega e si lancia, senza ovviamente entrare nei dettagli, indizi su quanto poteva essere accaduto. Ad esempio, una serie di dialoghi con una persona, di cui non si sarebbe assolutamente rivelato l’identità o il ruolo, ma che sarebbe servita a stuzzicare la curiosità e l’ingegno del lettore, nonché a conferire maggiore charme al militare.
L’impianto narrativo del romanzo è ben strutturato, segue una linea logica precisa, con i fatti che si susseguono uno di conseguenza all’altro, come è tipico nei romanzi di questo genere. Il testo e lo stile linguistico sono semplici e scorrevoli. Il libro lo si legge, o meglio, si divora in poche ore, è coinvolgente e il lettore vi si trova subito a proprio agio, fra le sue pagine.
Consigliato a chi vuole trascorrere qualche ora nella bella Genova in compagnia di arzilli anziani e di una leggere suspense.
Cinzia Ceriani

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