Roberta Melli ci mancava, sì, bisogna proprio dirlo. Dopo la pubblicazione del suo ultimo romanzo, Possessione (Leone Editore), della talentuosa scrittrice vicentina si erano un po’ perse le tracce letterarie e abbiamo dovuto attendere qualche anno prima di tornare a immergerci tra le pagine adrenaliniche dei suoi thriller, ma finalmente l’attesa è terminata.
Il mio nome è Cesare Lombroso (Leone Editore, pp. 279) è uscito da poche settimane e già sta conquistando lettori e appassionati. Per questa sua nuova storia ricca di mistero e colpi di scena, in cui a far da padrone è un omicidio apparentemente inspiegabile e uno strano intrigo intessuto sulla menzogna, l’autrice, grafologa forense, esperta di insetti e appassionata di maratona, trae ispirazione, e ruba anche un po’ l’identità se vogliamo, dal celebre medico antropologo considerato dai più come il padre della criminologia moderna: Marco Ezechia, detto Cesare, Lombroso.
Gli ingredienti ci sono tutti, sia quelli del thriller, ovviamente, che quelli tipici della scrittura della Melli: l’ambientazione lungo le coste della Croazia, in particolare quelle dell’isola di Sansego, con i suoi diffidenti abitanti e il paesaggio rustico e incontaminato, una donna ambiziosa e audace che non esita a cogliere l’opportunità di lavorare al fianco di un discendente di Lombroso per trovare l’assassino e personaggi suggestivi. La particolarità, però, che rende davvero interessante il romanzo è l’uso non solo teorico ma anche pratico della grafologia, considerata un aspetto importante dell’indagine. In questo modo l’autrice conduce il lettore non solo dentro la storia che racconta, ma anche all’interno di una parte della sua vita professionale, unendo la realtà alla finzione.
È la prima volta che mi capita di leggere un thriller incentrato sulle tecniche grafologiche e devo dire che mi ha piacevolmente stupito e coinvolto: analizzare la scrittura di una persona per individuarne i tratti psicologici, gli stati d’animo, i sentimenti suscitati in una determinata situazione, carpirne addirittura le caratteristiche fisiche e personali. Questo è il nucleo del romanzo, la colonna portante dell’intera vicenda. Insomma, indagine psicologica e indagine investigativa fanno il pari, procedono una parallela all’altra divorando le pagine, passo dopo passo, indizio dopo indizio fino all’inaspettato finale.
Cinzia Ceriani
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