Home » La perla di John Steinbeck

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Recensione

Romanzo breve, brevissimo, appena un centinaio di pagine, ma senza dubbio il migliore di Steinbeck tra quelli che ho letto (ma mi manca ancora Furore), un autore americano che amo molto. La perla è una storia colma di significato simbolico che si presta a diverse interpretazioni. Su cento persone che lo leggono ci saranno, per forza di cose, cento analisi diverse. La perla, in quanto oggetto prezioso, è un dono della natura che alla natura, al mare che bagna le coste del Messico deve ritornare come unico modo per interrompere la spirale di morte e violenza innescata dalla sua pesca. La perla è la speranza di un futuro migliore per la povera famiglia di Kino, un pescatore che recupera il “gioiello” dal fondo dell’oceano, è il biglietto d’uscita dalla fame, dalla mancanza di cure mediche e di istruzione, ma rappresenta anche il male che genera negli uomini che, soggiogati dall’avadità e alla ricerca anch’essi di un futuro più prospero, tentano con ogni mezzo di sottrarla al suo possessore. Rabbia, invidia, frustrazione, violenza, il futuro che muore e l’arrendevolezza. Questo è il risultato. E’ incredibile come Steinbeck sia riuscito a descrivere tutto questo, il mostro, l’oscurità dell’animo umano, in appena cinque capitoli. E’ uno di quei libri di cui si potrebbe parlare per ore analizzando le “ombre ocure” che perseguitano il protagonista e i canti che ode provenire dalla perla e che sono in qualche modo legati alla sua famiglia e al male, come una sorta di premonizione. I simboli sono davvero tanti, persino i gesti compiuti dai vari personaggi ne sono pregni. La scrittura poi… la scrittura di Steinbeck è ricca, precisa, affilata, chiara, limpida, priva di edulcorazioni. Leggetelo. Vi prego, fatevi un favore e leggetelo. Ne varrà la pena.

 

 

 

Trama

Sulla perla trovata in fondo al mare un pescatore messicano ha costruito il sogno di una vita migliore, il riscatto dalla miseria e dalla fatica. L’inquietudine e le passioni suscitate da questo fugace tocco della fortuna sconvolgono la sua vita, quella di sua moglie e del suo bambino. Contro la violenza non basta più l’amore di Juana, né la solidarietà di alcuni poveri pescatori che si accontenteranno di poter vedere la fortuna da vicino. Dalla grande fantastica avventura, Kino e i suoi torneranno alla fatica di tutti i giorni senza nemmeno quell’unico bene che la vita aveva loro dato: la pace con se stessi.

 

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