Home » Il guardiano di Peter Terrin

20210416_123028

Recensione

Libro molto particolare, contraddistinto da un contesto nebuloso e poco chiaro. Sicuramente la follia, la paranoia e un esagerato senso del dovere fanno da padrone in una trama non del tutto definita, irreale. Pochissimi, ma ben delineati, personaggi dall’aspetto psicologico molto approfondito ed elaborato. A mancarmi, devo ammetterlo, sono stati gli elementi di contorno, l’esplicazione della realtà, vera o presunta, in cui vivono, cosa c’è o non c’è effettivamente fuori dal garage sotterraneo che custodiscono; le reali motivazioni per cui i due protagonisti dipendono cos ìpesantemente dall’organizzazione che quasi non fornisce loro neppure l’essenziale per vivere. Non lo so, mi ha lasciato parecchi dubbi e punti interrogativi, questo libro. Non so dargli una precisa collocazione, né una classificazione. Solo tanta riflessione sulla lealtà, lo spirito di sacrificio, seppur non del tutto giustificato a mio modo di vedere, e sulle risposte della psiche umana posta in determinate condizioni. Era forse questo l’intento dell’autore? Fino a che punto possiamo spingerci per mantenere fede a un impegno? Quanto contiamo noi, come singolo individuo, davanti a una situazione ignota e potenzialmente pericolosa?

 

 

 

Trama

Harry e Michel, in servizio nel garage sotterraneo di un lussuoso condominio, scandiscono giornate sempre uguali tra turni di guardia e giri d’ispezione finché qualcosa di insolito spezza la loro routine: improvvisamente tutti i residenti – tranne uno – lasciano il palazzo in gran fretta. Sicuramente in città è successo qualcosa di terribile, forse un’esplosione nucleare, forse un virus, forse addirittura una guerra; ma Harry e Michel non possono saperlo, perché dall’esterno, al di là del blindatissimo cancello d’ingresso che non possono varcare, non arriva nessun rumore. Fuori, un mondo indecifrabile, un «deserto dei Tartari» muto e inquietante; dentro, una fortezza inespugnabile dove Harry e Michel, ligi al dovere, non possono che aspettare gli ordini dell’onnipotente Organizzazione da cui dipendono, ma che sembra essersi dimenticata di loro. Con divertita ironia, Peter Terrin tratteggia i tic dei due protagonisti nella semioscurità claustrofobica del seminterrato deserto: il veterano Harry, così compreso nel suo ruolo da vedere il pericolo anche nell’arrivo del furgone delle provviste, e lo spaesato Michel, maniaco dell’ordine e della pulizia, che fa il bucato, cuoce il pane ed è più attento allo sgocciolio dello sciacquone che al pericolo di un attacco esterno. Come Vladimiro ed Estragone, Harry e Michel aspettano il loro Godot, ma quando finalmente qualcosa succede, con l’arrivo di un terzo guardiano, la paranoia di Harry prende il sopravvento e la situazione precipita. In un crescendo di suspense, Michel si ritrova coinvolto, e i lettori con lui, in una spirale di eventi che mettono a nudo la fragilità di un uomo lasciato solo a decidere il proprio destino quando tutto intorno è incomprensibile.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *