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Cura dell’altro, amore, senso di colpa e anche senso di gratitudine e voglia di vivere. Sono questi i pilastri narrativi su cui la salernitana, ma originaria di Benevento, Koren Renzullo ha costruito il suo romanzo Oltre, tra terra e cielo (Scarenz, pp. 390). È una storia dolce-amara di amori non corrisposti e legami che faticano a nascere e a consolidarsi, di speranze tradite, delusioni e aspettative mancate; di come può capitare che nella vita lo stesso tragico destino possa unire e poi dividere le persone, di come può capitare che anche “un’intercessione spirituale” possa non bastare, di come l’anima resta legata al corpo e tenti di comunicare con i “senzienti” finché il cuore non smette del tutto di battere. Il testo dell’autrice, uno young adult, è toccante e profondo e nasconde, o forse anche no, l’intento di voler parlare, per bocca del giovane protagonista Ethan, uno studente universitario spesso un po’ borioso in cerca della sua strada, di letteratura, filosofia e sociologia per brevi sprazzi, concise ma precise riflessioni su argomenti che riguardano i giovani e la società. Senza volerlo, infatti, Ethan si ritrova coinvolto nella tragedia familiare di un’altra persona e da lì inizia il suo vero percorso di crescita, emotivo e intellettivo. Con una scrittura ricca e ricercata, anche se a tratti un po’ desueta che stride un po’ con slang e moderni modi di esprimersi, Renzullo trascina il lettore dentro le vite tormentate dei suoi personaggi, un mondo fatto di giovani vite che devono affrontare situazioni diverse, alcune più gravi di altre, e capire come relazionarsi sia con esse che con chi non le deve affrontare direttamente ma vuole capire; di giovani a volte allo sbando, insicuri, aggressivi e, probabilmente, privi di una vera e propria guida. Una lettura leggera ma non superficiale, intelligente e sentita, che ha le giuste carte per entrare nei cuoi di chi la legge.
Cinzia Ceriani |
