Home » Novembre apre in ribasso. Settimana “poverella” di novità

Buongiorno! Andato ottobre, inizia novembre e già, non so voi ma io sì, si inizia a pensare al Natale (anche se in realtà ancora non vi segnalo nulla a tema)! Il mese, però, inizia sottotono, poche, pochissime le novità sugli scaffali, ma ne può comunque valere la pena.

 

IL CODICE DELL’ILLUSIONISTA

DI CAMILLA LACKBERG

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Genere: Giallo

Costo: 22,00

pag. 720

Editore: Marsilio

Quando una donna viene trovata morta in una cassa di legno con il corpo trafitto da spade, la polizia di Stoccolma è frastornata: difficile capire se si tratti di un gioco di prestigio finito in tragedia o di un macabro rituale omicida. Le indagini vengono affidate a una squadra speciale: un gruppo eterogeneo di agenti scelti – e allergici alle procedure istituzionali – tra i quali spicca per doti investigative Mina Dabiri. Proprio Mina suggerisce di coinvolgere nel caso Vincent Walder, un famoso mentalista, profondo conoscitore del linguaggio del corpo e del mondo dell’illusionismo. Insieme si mettono sulle tracce del killer, ma la personalità di entrambi, segnata da piccole e grandi ossessioni e da segreti inconfessabili, ingarbuglia la caccia, anche perché il loro stesso passato si rivela connesso in modo inquietante al caso.

 

BUONA NOTTE SIGNOR TOM

DI MICHELLE MAGORIAN

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Genere: Narrativa

Costo: 17,00

Pagg: 300

Editore: Fazi

Nel 1939, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, nel timore dei bombardamenti tedeschi, il governo inglese decide di evacuare migliaia di bambini dalle città e di ospitarli in campagna presso le famiglie offertesi di accoglierli. Uno di questi bambini, Willie Beech, trova alloggio presso Tom Oakley, un uomo di mezza età che vive solo dopo la morte della moglie nel villaggio di Little Weirwold. Il bambino è chiaramente traumatizzato: si spaventa per un nonnulla, bagna il letto tutte le notti e ha il corpo ricoperto di lividi e cicatrici. Con il tempo, le attenzioni costanti e l’affetto del signor Oakley consentono a Willie di riacquistare stabilità e serenità emotiva, nonché di inserirsi felicemente a scuola e stringere legami di amicizia con i bambini del villaggio. L’incanto della nuova vita si infrange quando la madre di Willie vuole riavere con sé il figlio.

 

LIBERTA’ GRANDE

DI JULIEN GRACQ

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Genere: Narrativa

Costo: 17,00

Pagg: 152

Editore: L’Orma editore

n rari e preziosi casi, la potenza della letteratura è tale da far vivere il miraggio della perfezione. Lo si scorge come un miracolo sospeso, ad esempio, nella serie di poemi in prosa che compone Libertà grande, raccolta di testi vertiginosi pubblicata originariamente nel 1946 e poi arricchita per oltre un ventennio da uno dei maestri di stile del Novecento francese. Attraversando deserti di ghiaccio, architetture trasfigurate dalla luce dell’alba e porti affollati di vele notturne Julien Gracq si abbandona a suggestioni dal sapore surrealista senza per questo rinunciare al nitore classico della frase cesellata né tantomeno a un gusto romanzesco capace di donare un afflato d’avventura a ogni paesaggio.

 

SFACCIATE

DI SARAH PERRY

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Genere: Fantasy

Costo: 12,00

Pagg: 79

Editore: Neri Pozza

In Inghilterra è in uso un’espressione che racchiude tutti i possibili pregiudizi nei confronti delle donne che si sottraggono alle cosiddette norme della rispettabilità sociale: ragazza dell’Essex. Nell’immaginario collettivo una ragazza dell’Essex è una donna pigra e incapace, irrimediabilmente volgare, sessualmente minacciosa, un affronto alla moralità e una minaccia ai valori della sobrietà, dell’industriosità e dell’obbedienza proprie dell’upper class; è, insomma, il ricettacolo delle ansie sociali delle classi dominanti. In quest’agile pamphlet, Sarah Perry fa propria quest’espressione dispregiativa sino al punto da trasformarla in un’aspirazione, dimostrando, attraverso la storia di alcune illustri cittadine, come sia motivo di orgoglio, e non di imbarazzo o di vergogna, essere una ragazza dell’Essex. Ecco dunque dipanarsi, attraverso una brillante prosa, una storia tutta al femminile che celebra il coraggio, la caparbietà e l’audacia delle donne. Dalla martire protestante Rose Allin all’indomita abolizionista Anne Knight, passando per la filosofa e poetessa nera Audre Lorde, la scrittrice Harriet Martineau, l’attivista Emily Hobhouse e la star Kim Kardashian: sono loro il territorio dell’Essex girl; non la carta geografica. Sono loro a incarnare il significato dell’essere poco raccomandabili, irrispettose, disobbedienti; del parlare senza aspettare il proprio turno e alzare troppo la voce e troppo spesso; dell’essere irritabili e irritanti; dell’essere corpi sgradevoli e scomodi, spina nel fianco per le classi al potere, persone totalmente libere, perché chi resiste all’obbligo «di mantenere fresca la vernice della reputazione» è anche capace di opporsi ai soprusi e all’arroganza del potere.

COME COMINCIA
Una sera di qualche mese fa, ancora presto, ho preso un pullman e sono tornata nella mia città natale, Chelmsford; e, quando sono scesa a una fermata di Wood Street, ho trovato ad attendermi i fantasmi dell’Essex. Poco distante da dov’ero si innalzava un muro di mattoni rossi con macchie di efflorescenza, sormontato da una ringhiera nera di ferro. Oltre quello, al di là di una distesa d’erba, ho visto per la prima volta una fila di case moderne, costruite dopo la mia ultima visita. Mentre ero lì in piedi, alla luce del crepuscolo, con il pullman che ripartiva alle mie spalle, mi sono messa a leggere quel muro quasi fosse un manoscritto.

 

 

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