Home » Recensione Necrotica – Trama di un sogno e sottile raso d’incubo di J. Tommasi
necrotica_cover_for_kindle Per parlarvi di questo libro voglio partire dal significato della parola Necrotica, la prima e centrale che compone il titolo della silloge di Jessica Tommasi, in arte ScarlettRose, Necrotica – Trama di un sogno e sottile raso d’incubo (pp.95, € 6), un autoprodotto di qualità che mi ha colpito molto.
Ad ogni modo, ritornando a noi, necrotica è un aggettivo che deriva dal sostantivo necrosi, ovvero l’insieme di quei tessuti di un corpo vivente che hanno perso la loro vitalità, marcescenti. Cadaveri.
Due sono le motivazioni per cui ho voluto iniziare da qui. Prima di tutto per l’argomento al centro di questa raccolta poetica: la figura mitologica del vampiro, un non morto la cui esistenza dipende dal sottrarre sangue ad altri esseri umani, e del conseguente fenomeno del vampirismo che in tutte le culture, ma soprattutto in quella occidentale, esercita sempre un particolare fascino, tanto da non solo “umanizzare” questa creatura, ma renderla anche protagonista indiscussa di film, serie tv e saghe ormai divenute dei cult.
In secondo luogo per le parole, per l’uso ricercato, attento e sofisticato che l’autrice fa dei vocaboli che formano i suoi scritti il che, per una ragazza poco più che ventenne, non è poco.
Nel comporre le sue poesie, l’autrice ha dimostrato una tale abilità poetica e compositiva, con una scelta mai banale dei termini e un loro accostamento mai scontato, che questa sua abilità rischia di far passare in secondo piano il vero argomento di discussione della raccolta.
Degni di nota, sia per le sensazioni trasmesse che per l’articolazione dei versi, sono i componimenti Obsecration, Ossa (fr)agili e Scomparirò ma, ad essere onesta, devo ammettere che ogni singola poesia, quasi vellutata, è riuscita a trasmettermi emozioni, immagini e sensazioni piene e vibranti.
Anche se sono convinta che, più facile da apprezzare, capire e interpretare, sia per i lettori che in qualche modo, palese o meno, abbiano una vena gotica o dark in sé. Di certo si tratta di un testo di nicchia che attira, appunto, un determinato, almeno nei gusti, tipo di lettori; ciò non toglie che grazie alla sua qualità linguistica e di stile, non possa interessare e coinvolgere uno spettro più ampio ed eterogeneo di pubblico.
Cinzia Ceriani

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