Home » Recensione Come lui nessuno mai di Bethany Chase
9788851138523_8dcf9b7872df19843f87e0483b24311b Non sono solita leggere romance. Generalmente storie di questo tipo non mi attirano molto, ma qualcosa mi ha guidata verso questo romanzo, e avevo ragione. Devo dire, infatti, che l’esordio della statunitense Bethany Chase, Come lui nessuno mai (De Agostini BookMe, pp. 351),  mi ha piacevolmente stupita. Fresco, divertente e spigliato, ho vissuto questo romanzo come se stessi vedendo una brillante commedia romantica.
Nonostante i drammi amorosi e familiari che vive, Sarina, la protagonista, non è mai piagnucolosa o lamentosa, non si piange addosso, a differenza di altri personaggi femminili romantici. E questo mi è piaciuto molto.  Come mi è piaciuta anche la presenza discreta e senza strane e prepotenti pretese del coprotagonista maschile, Eamon. Un uomo che sa cosa vuole e conosce i sentimenti che prova, ma che non usa il dispotismo o l’arroganza per dimostrarli, non si trasforma nel tipico maschio alfa che domina, almeno negli ultimi anni, i romance. E’ dolce, romantico e sensuale senza essere palesemente sdolcinato.
Questo della Chase è una storia semplice e complessa al tempo stesso, capace di far commuovere il lettore, soprattutto nella parte che riguarda la famiglia di Sarina. E’ stato impossibile, per me, non versare fiumi di lacrime per John. Un’emozione che viene ribaltata subito dopo qualche pagina: da Eamon prima, che fa arrabbiare, e da Danny, il migliore amico omosessuale di Sarina, che fa sbellicare dalle risate con la sua irriverenza.
Anche la struttura del testo e il linguaggio sono semplici, freschi e molto giovani, contemporanei. Non ci sono finestre o salti temporali, ad esclusione dei brevi ricordi della protagonista, che interrompono la sequenza logica degli eventi. Tutto scorre come un fiume, con le sue rapide, le sue tempeste e i suoi momenti di quiete che obbliga i personaggi, e il lettore, alla riflessione.
Come lui nessuno mai è il perfetto romanzo dell’estate, spensierato e poco impegnativo ma non futile. Non è la classica storia d’amore fine a se stessa, destinata ad essere paragonata a tante altre che si trovano sugli scaffali delle librerie, perché c’è molto di più. C’è anche amicizia, desiderio di realizzazione professionale e lavorativa, persino la competizione femminile, elemento più che presente in questo genere di romanzi, viene messa al bando e diventa reciproco sostegno per giungere al lieto fine. Lo stesso lieto fine che, all’inizio del romanzo, era relegato ad un semplice “C’era una volta…”
Cinzia Ceriani

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