Home » Recensione La saga di Wise – La porta tra i mondi II di Artemisia Birch
La porta tra i mondi (II) - Artemisia Birch La Madre Terra è femmina. Biologicamente e psicologicamente, la donna affronta e risponde con maggiore efficienza ai cambiamenti, fisici ed emotivi. È più forte, è più duttile e flessibile, come l’acqua, come le Mutras, e può concedere la vita o dare la morte. È giunto a compimento anche la seconda tappa del lungo ed intenso viaggio attraverso le terre di Gabria alla ricerca del sigillo disperso e annientare i ribelli che vogliono distruggere e assoggettare il mondo, mossi da un sentimento di vendetta nei confronti dei discendenti della Regina Sanguemisto. Ne La saga di Wise – La porta tra i mondi II (Panesi Edizioni, pp. 230) l’autrice riesce, con un linguaggio ricercato e a tratti addirittura poetico, ricco di descrizioni e particolari mai banali, a proiettare il lettore in un paese dove la magia e il potere dell’essere donna è il fulcro di tutta, o quasi, la vicenda narrata. Di nuovo, come nel primo volume, ritorna il profondo e sacro legame che unisce Terra – Acqua – Donna – Magia, in un continum fluire di sensazioni, visioni oniriche, creature immaginifiche, alcune buone, altre meno, e antiche pozioni, o meglio composti, anche questi, alcuni benefici altri meno, che, attingendo un po’ dall’antica sapienza erboristica, possiamo ricreare anche a casa nostra grazie alle piante e alle erbe che Madre Natura ci mette a disposizione. È una saga particolare, questa di Artemisia Birch, un fantasy che tende ad uscire dai classici schemi del genere, ma senza stravolgerli. È un romanzo che legge e si lascia leggere, ben articolato e particolareggiato che, anche se un po’ lento nei primi capitoli e in qualche passaggio descrittivo, non manca di stupire. In esso la donna riveste un ruolo chiave, tutt’altro che marginale, è valorosa e combattiva pur senza l’ausilio di un’armatura, della bruta forza fisica o di maligni sotterfugi. Non è un’amazzone, e neppure una strega, ma un essere dotato di elevata intelligenza e sensibilità (come lo è nella realtà, del resto) che aspira a svincolarsi dal ruolo che la società spesso le cuce addosso. Lettura consigliata, anche alle femministe di nuova e vecchia data.

Cinzia Ceriani

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