Walter Lazzarin è nato a Padova nel 1982. Laureato in Economia aziendale e in Filosofia, negli ultimi quattro anni ha lavorato come insegnante precario, di Filosofia e Storia; da ottobre 2015 ha deciso di rincorrere un sogno, un’utopia secondo alcuni.
Fino a luglio 2016 girerà per le strade e le piazze d’Italia per promuovere il suo terzo libro e riavvicinare le persone alla narrativa. Nel 2011 ha esordito con il romanzo A volte un bacio, edito dal Foglio letterario, con cui nel 2012 ha pubblicato 21 Lettere d’amore. Lo stesso anno ha vinto il secondo premio nel concorso internazionale Lettera d’amore. Nel 2013 è stato finalista del concorso Storie fantastiche e nel 2014 ha vinto il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte Editore.
Dall’estate 2015 gioca nella Nazionale Scrittori.
Ho conosciuto Walter Lazzarin – Scrittore per strada, nel corso di un incontro di presentazione del libro Il drago non si droga, organizzato a Padova dalla libreria indipendente Laformadelibro.
Ciao Walter, parlaci un po’ di te.
Sono nato a Padova nel 1982, ma ho vissuto sempre a Rovigo dove ho frequentato il liceo scientifico; poi ho proseguito gli studi laureandomi in economia. Dato che la scelta non è stata propriamente felice, successivamente ho deciso di iscrivermi al corso di studi in filosofia. Mi piace viaggiare e giocare a calcio.
In che ruolo giochi?
Da ragazzino ero un trequartista, poi sono cresciuto troppo e mi sono abbassato a centrocampo; ora sono un esperto terzino, uno che corre e spinge, non a caso ho segnato due gol nelle due ultime partite con la Nazionale scrittori. Squadra del cuore: Inter. Devo ammettere, però, che il calcio in tv ormai mi interessa poco (per correttezza non cambio il pronostico fatto a inizio stagione: battaglia tra Roma e Gobbi, con l’augurio che vincano i giallorossi ).
Complimenti e in bocca al lupo per le partite con la Nazionale scrittori allora! Ma torniamo a Walter scrittore. Che cosa hai scritto e pubblicato finora?
Nel 2011 ho pubblicato il mio primo romanzo “A volte un bacio” e l’anno successivo “21 lettere d’amore”, entrambi editi dal Foglio letterario. Sempre nel 2012 ho vinto il secondo premio nel concorso internazionale Lettera d’amore e nel 2013 sono stato finalista del concorso Storie fantastiche. Nel 2014, infine, ho vinto il contest Intervista con il padre, indetto da Leconte Editore.
Quando e come è nato il progetto “Scrittore per strada”? Come sta andando?
L’idea è nata a fine 2014. Mi balenava in testa l’immagine di un ragazzo che autopromuoveva il suo scritto passando di casa in casa finché, ad un certo punto, quando una signora apriva la porta dicendo “è il ragazzo del libro!”, capiva di avercela fatta. Poi ho deciso di non delegare un personaggio, e di partire direttamente io! La vigilia di Natale dell’anno scorso ho iniziato la stesura del romanzo che ora vendo nelle piazze e nelle strade, per avvicinare la gente alla lettura e alla letteratura, intitolato “Il drago non si droga”. Sono riuscito a scrivere tutta la prima parte in una settimana! Quando sono per strada regalo tautogrammi scritti con una vecchia macchina da scrivere. Le persone, in particolare i bambini, si incuriosiscono e si avvicinano, e a chi interessa propongo l’acquisto del libro. Il tour è iniziato da Roma, poi sono approdato in Puglia e a Trento; ora sono in Veneto, oggi a Padova, e proseguirò tornando al sud per poi risalire facendo tappa in varie città italiane. Mi hanno chiamato anche alla trasmissione tv “La vita in diretta”!
Mi sono documentato presso la Confcommercio e i vigili urbani per sapere come vendere i libri per strada, ma ho ricevuto informazioni contrastanti. In ogni caso rilascio regolare ricevuta.
Raccontaci qualcosa del libro. Quanto Walter c’è in Giacomino?
La vicenda è ambientata nel 1990 nella mia città e tratta temi in cui ciascuno si può riconoscere. Giacomo è un bambino di quasi otto anni. Spinto dalla curiosità e da un diverbio avuto con la mamma in seguito a una disubbidienza, scappa di casa, avventura che io non ho mai vissuto, anche se avrei voluto. Forse sono stato meno coraggioso, o meno stupido, chissà… Nella fuga è accompagnato dal suo drago di peluche Prezzemolo e non ha paura della vita di notte ai giardini pubblici, dei drogati che incontra, né si spaventa quando uno di loro dimostra di conoscere il suo nome e la sua data di nascita. La madre, al contrario, è angosciata quando si sveglia e si accorge che Giacomo non è a letto. Fanno seguito pianti e risate, fughe e inseguimenti, con i protagonisti della vicenda (drago compreso) che capiranno qual è il sapore della libertà.
Quando hai iniziato a scrivere? Ti ispiri a qualche scrittore in particolare?
Ho iniziato a scrivere diari a 17 anni. Le letture dei classici del 1700-1800 influivano troppo sul mio stile, così come i russi. Quando sono riuscito a togliere questa influenza, sono tornato a un “me stesso” purificato e fortificato. Apprezzo King, bravissimo secondo me negli intrecci e nella definizione dei personaggi, ma non ho autori a cui mi ispiro e, in generale, credo e spero che la mia voce sia abbastanza riconoscibile.
Fai leggere i tuoi scritti a qualcuno?
Sì, accetto consigli da un gruppo di amici fidati, da mia mamma che è giornalista e dal mio editor.
Che cosa ti aspetti? Progetti futuri?
Fino a luglio 2016 girerò l’Italia promuovendo “Il drago non si droga”. Nel frattempo un paio di “persone dell’ambiente” stanno valutando i miei scritti (anche inediti): ora sono in un limbo e parte del futuro dipenderà dalle loro eventuali risposte.
Lara Massignan
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