Veronika Santiago

Veronika Santiago nasce il 25 marzo nella città del Sommo Poeta dove tuttora vive e lavora (l’anno di nascita è protetto da segreto di Stato). Grazie ai consigli non richiesti di una zelante professoressa delle scuole medie, si ritrova a fare il liceo scientifico. A pochi mesi dal diploma entra nel settore bancario. Nonostante la sua vita sembri destinata ai numeri, la passione per il mondo fantasy non l’abbandona mai e la porta a lanciarsi una sfida: provare a mettere nero su bianco le storie che le frullano nella testa. Nasce così “Gli Eredi di Atlas” primo capitolo della saga “La Guerra degli Elementi”.

Salve Veronika, grazie di aver accettato di rispondere a queste domande. Parlaci un po’ di te, chi è Veronika e com’è nata la tua passione per la scrittura e in particolare per il genere fantasy?

Ciao Cinzia e grazie a te per questa opportunità di fare due chiacchiere insieme. Che dire di me… Leggere mi è sempre piaciuto, fin da bambina, ma la mia passione per il genere fantasy in particolare è nata diversi anni fa quando mio cugino mi ha regalato per Natale una splendida edizione de “Lo Hobbit” rilegata con tanto di disegni e note. Avevo dieci anni e fino ad allora avevo letto solo i libri consigliati dalla scuola. Che bella scoperta fu entrare nella Terra di Mezzo tra hobbit e nani, draghi e tesori! Da quel momento il fantasy è diventato il mio genere preferito e lo è ancora oggi, in tutti i suoi mille sottogeneri, dall’urban all’epic. Leggo di tutto, ci mancherebbe, e certo non disdegno storici e thriller ad esempio, ma come si dice il primo amore non si scorda mai.
La passione per la scrittura invece è un’altra storia… E’ cominciata un po’ per caso, tra i banchi di scuola, per sopportare le ore di lezione più noiose; quando proprio non ce la facevo più ad ascoltare le spiegazioni dei professori, prendevo quaderno e penna e, anziché prendere appunti, mi inventavo storie. Già a quei tempi una vocina dentro di me diceva: “Da grande scriverò un libro”. Ma le fantasticherie adolescenziali spesso si infrangono contro il mondo reale: lavoro, affitto, bollette. Diversi anni più tardi, dopo un viaggio in Scozia, qualcosa è cambiato e quella vocina ha ricominciato a farsi sentire; così quando sono tornata a casa ho tirato fuori dal dimenticatoio le vecchie storie scritte tempo prima e mi sono lanciata una sfida: “Vediamo se sono in grado di scrivere un libro!”

Stai scrivendo la saga urban fantasy “La Guerra degli Elementi”. Di cosa parla?

Scozia. Promesse di successo, di lavoro e di risposte, aiuto per una fuga: così uno sconosciuto convince un’aspirante cantante, un marinaio, una studentessa e un rampollo ricoverato in una clinica psichiatrica, a seguirlo su un’isola che è ovunque e in nessun luogo: OgniDove.
Là Aisha, Dean, Aurora e Duncan scopriranno il vero motivo per il quale sono stati condotti con l’inganno ai margini del mondo: la storia è incompleta. I dieci Reggenti dell’antica Atlas, all’apice della grandezza, si sono dati battaglia fino all’annientamento ma il loro potere sugli elementi non è andato perduto. Non sarà facile accettare di essere Eredi di un così gravoso fardello: tra dubbi e insicurezze, aiutati dagli abitanti di OgniDove, discendenti dei superstiti di Atlas, i ragazzi cominceranno l’addestramento per risvegliare le loro facoltà.
Ma gli elementi sono cinque: dove si trova l’Erede dell’Etere? E quali sono i piani degli Altri Eredi? Inizierà così una lotta contro il tempo alla ricerca dell’Etere.

La storia, di genere urban fantasy, si sviluppa su due filoni solo apparentemente paralleli: da una parte abbiamo le vicende accadute millenni or sono in Atlas e la battaglia tra i Reggenti che ha portato al loro totale annientamento, cancellandone il ricordo addirittura dai libri di storia; dall’altra vediamo i protagonisti, quattro ventenni nella Scozia di oggigiorno, essere condotti con false promesse, bugie e sotterfugi a OgniDove, luogo magico in cui scopriranno di essere gli Eredi del potere elementale dei Reggenti di Atlas.
Questi due filoni, a dispetto dell’enorme distanza temporale, si intersecheranno creando forti correlazioni che condizioneranno l’evolversi degli eventi e la maturazione dei personaggi. Il rapporto tra le vicende accadute in Atlas e le reazioni dei protagonisti nel presente mostrerà la staticità dei concetti di Bene e Male a favore di un processo di evoluzione che richiede sacrificio, grazie alla piccola ma potente imperfezione insita nel Grande Disegno: il libero arbitrio.
Nonostante i combattimenti e i grandi poteri acquisiti, l’idea guida della storia è resa attraverso le piccole battaglie personali dei protagonisti, battaglie che alla fine si riveleranno più dure di quelle a fil di lama.

A differenza di altri, hai scelto di pubblicare in self publishing. Come mai? Quali sono, secondo te, i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di pubblicazioni?

Come ti dicevo è un po’ così che è iniziata la saga “La Guerra degli Elementi”, senza pretese. Pubblicare self publishing mi ha dato modo di mettermi in gioco: i commenti di parenti e amici sono spesso bonariamente fuorviati dall’affetto. Volevo vedere come poteva essere percepito il mio lavoro da sconosciuti: in altre parole, capire se ne valeva la pena.
Il vantaggio maggiore di pubblicare self è che “è tutto nelle tue mani”. Lo svantaggio è che… “è tutto nelle tue mani”. È bello poter scegliere su qualsiasi aspetto riguardi la pubblicazione dei propri libri, dalla copertina all’editing, dalla correzione di bozze ai tempi di pubblicazione. Ma c’è il rovescio della medaglia: è tutto sulle tue spalle. Gli impegni e le cose a cui pensare si moltiplicano a dismisura fino alla parte più ardua: far conoscere il proprio lavoro al pubblico. E alla fine la fase pura e semplice di scrittura si riduce a un misero trenta per cento dell’attività. Ma tornando indietro probabilmente rifarei la stessa scelta, dopotutto da qualche parte si deve pur cominciare!

Quale messaggio vuoi inviare ai tuoi lettori?

Non importa quali siano le tue doti o le tue capacità innate; non è rilevante se sei stato beneficiato di un immenso potere sugli elementi o sei hai facoltà straordinarie tipo leggere il futuro e vedere le aure: la vera forza del genere umano risiede nella possibilità di scegliere. E sarà questo immenso dono, il libero arbitrio, a fare la differenza alla fine nelle vite degli Eredi di Atlas. Perché in fondo credo che la battaglia più dura al mondo sia quella che si svolge nell’intimo di ogni essere umano e i veri eroi siano le persone disposte a combatterla.

Cosa ti hanno lasciato, artisticamente e umanamente ognuno dei tuoi personaggi, cosa ti hanno insegnato?

Che domanda difficile… Sono loro che hanno lasciato qualcosa a me o piuttosto il contrario? Non saprei dirti… Quasi tutti i miei personaggi si portano dentro un pezzettino di me: ad esempio sono una sognatrice proprio come Aisha, insicura al pari di Aurora e fumina quanto Duncan. È bello vedere come ognuno di loro cerca di superare i propri limiti, combattere contro i difetti e le debolezze, per migliorare se stessi e, grazie a questo, salvare il mondo. Purtroppo la buona Pilar non mi ha insegnato a cucinare…

La soddisfazione più grande che hai ricevuto dopo la pubblicazione dei tuoi libri?

La soddisfazione più grande è stata senza dubbio vincere la sfida che mi ero lanciata all’inizio di questa avventura: riuscire a scrivere un libro. E alla fine ho scoperto che scrivere un libro è la parte più facile del lavoro! Da un certo punto di vista si può considerare “La Guerra degli Elementi” un banco di prova sul quale farmi le ossa. Ho ancora molto da imparare ma è già gratificante vedere i miglioramenti da un libro all’altro.
Senza dubbio appaganti sono state le recensioni ricevute, anche quelle critiche che mi hanno permesso di capire i punti deboli del mio lavoro e cercare di porvi rimedio.

Progetti per il futuro?

Troppi! E poco tempo per realizzarli purtroppo… Per prima cosa voglio finire la saga con il quarto e ultimo libro la cui uscita è prevista per la metà del prossimo anno. Con questo “La Guerra degli Elementi” non è finita: le idee si accavallano l’una sull’altra prima che abbia modo di concretizzarle. Ad esempio ho in mente due prequel: uno sulle vicende accadute vent’anni prima degli eventi narrati, l’altro sulla storia dei Reggenti di Atlas. Ancora non so se si tratterà di libri o di raccolte di racconti.
Ho in cantiere con mio marito una saga epic fantasy da scrivere a quattro mani e, sempre con lui, stiamo buttando giù delle idee per dei paranormal thriller. Quindi, come ti dicevo, tanti progetti e poco tempo!

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