Categoria Recensioni

In questa vita no di Marco Montenamaro

Ossessione, sensi di colpa, un terribile segreto e una tremenda tragedia familiare che ha distrutto fragili equilibri e condotto sull’orlo dell’abisso e della follia chi ne è stato coinvolto, senza sconti per nessuno. Gli ingredienti per rendere accattivante e coinvolgente questo thriller/noir di Marco Montenamaro c’erano tutti e, obiettivamente parlando, sono stati gestiti e incastrati, all’interno della narrazione, in maniera corretta e assolutamente perfetta, peccato però che In questa vita no (Fazi, pp. 276), non sia riuscito a convincermi fino in fondo e ad appassionarmi, non sia riuscito a entrare nelle mie corde.

Il romanzo è lento, privo di adrenalina e colpi di scena (mi spiace ma ciò che si rivela nel finale lo si capiva già parecchie, parecchie pagine prima da al...

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Prendere o lasciare di Lidya Millet

Quanti frammenti di vite diverse possiamo conoscere ogni giorno mentre svolgiamo le nostre normali questioni quotidiane? Mentre lavoriamo, mentre andiamo al bar a berci un cappuccino? Piccoli scorci di intere esistenze che tocchiamo con mano pur continuando a ignorarne l’insieme, l’intero, per dirlo con espressioni matematiche. Vi è un intero, eppure noi ne sfioriamo solo una frazione. Un po’ come un quadro cubista in cui ogni figura è a sé stante ma unita al contesto da un fil rouge, noi, o in questo caso, Nina, la protagonista di Prendere o lasciare (NN Editore, pp. 220) di Lidya Millet. È un romanzo delicato attraversato da un’ironia che a volte diventa cupa, quasi sarcastica e al limite del paradossale, o del grottesco...

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La bottega dei giocattoli di Angela Carter

Angela Carter non è un’autrice facile da inquadrare o etichettare, la sua capacità di narrare il lato “oscuro” della vita quotidiana, in quegli eventi che, nel bene o nel male, caratterizzano la persona è qualcosa di sorprendente, e ancora più sorprendente è il lento e operoso scoprire che gran parte di ciò che all’apparenza è ostile e inquietante alla fine si rivela l’esatto opposto. Il bizzarro poi, la quasi “cupa goffaggine” di certi personaggi e alcune situazioni conferisce a La bottega dei giocattoli (Fazi, pp. 238) quell’allure, quell’atmosfera da favola dark in grado di catturare e affascinare...

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Marte in ariete di Alexander Lernet-Holenia

Lernet-Holenia è un autore austriaco che volevo conoscere e affrontare già da un po’, per diversi motivi. In primis per la curiosità che mi aveva suscitato la particolare storia editoriale di questo romanzo, Marte in ariete (Adelphi, pp. 219), che ha rischiato per le azioni scellerate del ministro della Germania nazista Goebbels di andare perduto per sempre, per gli argomenti trattati e poi per quel quel tratto ironico e vagamente distaccato, quasi leggero con cui descrive i fatti storici che hanno visto lo stesso autore prenderne parte attiva nella realtà, in questo caso l’occupazione della Polonia, che ha sancito il via definitivo all’inizio della Seconda guerra mondiale...

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Infanzia indiana di Charles A. Eastman

Non è facile parlare di questo libro perché mi sono accorta di quanto “mondo” ci sia dietro una civiltà per noi antica e quasi scomparsa come può essere quella americana. Intendo la “vera” civiltà americana, quella dei nativi e delle tribù che popolavano gli attuali Stati Uniti, non quella moderna insediatasi con l’arrivo del “civile” bianco europeo. È vero, i nativi americani non sono, purtroppo, l’unica società che durante i secoli ha subito soprusi, inganni, genocidi e segregazione, eppure per un qualche motivo è quella forse, e dico forse, possiamo sentire tra le più vicine...

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Dipendenza di Tove Ditlevsen

È impossibile negare che sia un libro doloroso, sia sul piano fisico che motivo, che rivela le debolezze e le fragilità dell’animo umano e di quanto sia facile cedere, cadere in situazioni autolesionistiche. Caratteristica che spesso tende ad accomunare artisti e scrittori. Dipendenza (Fazi, pp. 178) di Tove Ditlevsen, l’ultimo capitolo della trilogia di Copenaghen, si identifica come una sorta di linea curva a tratti ascendente e a tratti discendente, un’altalena di sensazioni ed emozioni che la grande capacità dell’autrice danese riesce a trasmettere con assoluta chiarezza al lettore, che rischia di trovarsi spaesato da tutto questo dolore che gli viene sbattuto in faccia con violenza, senza mezzi termini e senza alcun zuccherino ad addolcire l’amara pillola. Dopo Infanzia ...

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Il caso Morel di Rubem Fonseca

Anomalo. Questo, di primo acchito, è l’aggettivo che mi viene in mente nel ripensare a Il caso Morel di Rubem Fonseca (Fazi editore, pp.196). Un giallo/noir sopra le righe che necessita di un po’ di rodaggio prima di entrare nel mood. Uno scritto ambivalente che mostra le sue doppie facce: un romanzo nel romanzo, un detective scrittore che indaga su un efferato omicidio attraverso gli scritti del presunto assassino. Un giallo che, praticamente, si scrive da solo attraverso i personaggi e uno stile crudo, diretto, fatto molto spesso di botta e risposta, con descrizioni ridotte non all’osso, ma al midollo, un’impostazione quasi teatrale di alcune pagine...
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Buongiorno signora Astor di Shana Abé

Tutti noi conosciamo il Titanic e la sua storia, se non altro grazie all’ormai iconico film di James Cameron. Pochi, però, conoscono le storie, le vite e le vicende dei personaggi, storici e realmente esistenti, non di certo Jack e Rose, che s’imbarcarono sul transatlantico durante il suo viaggio inaugurale. Fra questi, molti gli esponenti di prima classe che in quegli anni, all’inizio del ‘900, rappresentavano la creme de la creme della società non solo americana, ma anche europea...

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Pioggia sottile di Luis Landero

È complicato trovare le parole giuste per definire questo romanzo che, devo dire la verità, mi ha un po’ intimorito quando ho letto che l’autore è stato un po’ paragonato a mostri sacri come Dostoevskij e Flaubert con il suo Madame Bovary. E, a pensarci ora, a lettura terminata, qualcosa, un vago rimando a questi due autori c’è: l’irrequietudine e la costante ricerca di qualcosa che contraddistingue due delle protagoniste femminili, Sonia e Andrea, quest’ultima in particolare, e il senso di ansia, angoscia e inettitudine trasmesso dalla madre e da Gabriel, fratello più piccolo, iper-coccolato e catalizzatore di attenzioni della madre.

Pioggia sottile (Fazi editore, pp...

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Ragazze perbene di Olga Compofreda

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Cosa significa davvero essere una “ragazza perbene” negli anni Venti del 2000? Essere una persona onesta, rispettosa, solidale e tutti quegli aggettivi che normalmente qualificano una brava persona, o significa semplicemente essere conforme alle consuete regole della società patriarcale in cui si è nate, seguire e aderire a dei predeterminati standard perché così è sempre e stato e così va fatto? Davvero crescere e organizzare la propria vita attorno al trovare un buon partito assolvendo al ruolo di moglie-madre-lavoratrice attenta a non sforare di neppure un millimetro da ciò che la famiglia si aspetta corrisponda automaticamente a essere perbene? E scappare, andarsene, ricominciare da capo, con fatica, sbagliando strada e cambiando direzione nel rapporto con gli altri e l’altro se...

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