LA NEVE
Con dolcezza scende la neve
soffice e tranquilla
I miei occhi si incantano
davanti alla finestra a guardare
questo splendore
Una melodia si disperde
a tratti con una lieve malinconia
Tra un ramo e l’altro danzano
dei petti rossi indisturbati dallo
sguardo dell’uomo
E’ una giornata di marzo ed
i miei pensieri inciampano tristi
davanti al fuoco di un camino
Fuori fa freddo, ma sola
non sono . La compagnia degli
uccelli mi fa vivere un’incantevole parodia
IL SILENZIO CHE MI CIRCONDA
Abbracciami dentro al tuo cuore nonna,
davanti a quella tomba raggela
il tuo silenzio in quegli arcobaleni senza fine.
Tu che per me avevi sempre la porta aperta
ormai dal mattino alla sera
il tempo ha serrato la tua.
I racconti del tuo duro lavoro nei campi
che vivevi di fatica e sudore,
mi entravano nella mente come le tue preghiere.
Seduta su quella sgangherata sedia
davanti alla finestra
dove i tuoi occhi nulla vedevano,
ma la tua fonte d’intelligenza lasciava trasparire
dove vagasse in quel momento la tua mente.
Le tue rose fioriscono ancora nel tuo giardino nonna,
e con le tue vecchie braccia riannaffi
l’ultima lacrima che ti vede come
saggezza e amore dell’eterno.
LA BELLEZZA DELL’AUTUNNO
Sento un dolce rimpianto dell’estate perduta
e come una colorata farfalla solitaria,
mi muovo nel grigiore,
ma d’improvviso una festa di colori
disperde gocce di malinconia.
Splende l’autunno nel giallo e rosso degli alberi,
dal tappeto di foglie variopinte
di terra bagnata e di nostalgia.
Un sussurrare melodico di uccelli,
una sottile e inarrestabile sinfonia di venticello tiepido,
mi ricorda la nostra promessa d’amore
di un tempo ormai remoto.
Ma la gioia che provo ancora per te,
m’ inonda il cuore e svanisce,
così è la solitudine.
QUEL MESSAGGIO MAI LETTO
La mia mente avvolta nella paura dell’abbandono.
Odo il tuo silenzio,
chiudo gli occhi contro tutte le lacrime,
contro il fiume del pianto.
Non c’è speranza per me.
Seduta su uno scoglio davanti all’invito insistente del mare,
è a te che penso.
Il ricordo di una foglia spezzata all’angolo della mia bocca,
intonò una triste melodia.
Non voglio pensare, né sperare,
è tutto fasullo il mio mondo.
Ti canterei una canzone che divide il volume dell’anima
fino a scomparire.
Amore mio, c’è una nave che mi aspetta in mezzo al mare.
Ombra di mille ombre,
l’ira del vento mi porterà contro al mio stesso pianto,
finchè non chiuderò gli occhi
lasciandomi dietro un ricordo di Te.
LA VENDEMMIA
I raggi si avvicinano sempre di più,
il sole lentamente compare da lassù.
Noi in fila come soldatini
ci prepariamo a portare grappoli d’uva.
Un susseguirsi di mani e di sguardi lucenti,
fan sì che le ceste si riempiano a suon di carezze.
Il vento dolce dell’autunno ti scompiglia i capelli,
il sorriso e la gioia son sempre quelli.
Parole mozzate a fior di labbra vengono stampate
ma ancor risposte non son date.
Una farfalla di così rara bellezza
si posa spossata sopra la cesta,
una dolce canzone trovata tra i ricordi di un passato
ti stordisce la mente dell’odore del mosto selvatico.
VOCI NELLA NOTTE
Chiudo gli occhi
e ascolto il respiro della notte.
Forte rimbomba l’eco dei ricordi lontani
sparsi nella mente come sogni soprani.
E del vento, che i capelli m’accarezza
odo il sussurro della brezza.
Alla luna si dondola l’ultimo sogno,
promesse ad un cuore
vedovo d’amore.
IL VIAGGIO DELLA VITA
Ho camminato gradino per gradino insieme a te,
il nostro lungo viaggio,
il viaggio della vita.
Il mio dura tuttora,
ma senza il tuo sguardo, senza il tuo amore.
Con te li ho scesi fino in fondo
donandoti il braccio
perché speravo di arrivare fino alla vecchiaia.
Ascoltando la tua voce e
riflettendomi nei tuoi occhi
rimembro il tempo lontano in cui eri ancora vivo,
la bellezza risplendeva nei tuoi occhi,
osservo, silenziosa, la tua immagine,
che spezzerà il cuore mio all’infinito.
L’INCANTO
Dove perfino il sole si confonde
su capelli che s’inseguono al vento
trascende, per deviar il tormento.
Tosto dai fiori soci d’emozioni
attratti dai raggi luminescenti
senti delle trepide invocazioni
rivolte al cielo, turbato dal vento.
Ridi fanciulla dall’anima acerba,
non mettere maschera,
sfida la sorte, perché tutto è permesso,
dove amore e morte sono alle porte.
Forse tutto non sarà consentito,
il tempo a volte è molto avaro,
gioisci come un fiore,
non agitarti per l’acerba infanzia,
corri incontro al destino
che sarà sicuramente eterno amore.
DENTRO AL DOLORE
Sento qualcosa dentro di me
che non mi fa dormire,
che non mi fa vivere,
né cantare.
Conosco solo lacrime spremute sulla pelle dal dolore.
Non riesco a trattenere ansie
e stringo paure fino alle radici.
Non sono roccia,
ma ramoscello esposto al vento
e dentro di me c’è un salice piangente.
L’ANIMA DEL POETA
Ascolta la tua anima
chiudi gli occhi e ascolta il tuo respiro.
Sono fatta di ombre e di girasoli,
i miei versi son dettati dal cuore,
sono polvere chiusa di un giardino
dove l’aria è mite e dolce è il sole.
Quando scrivo chino il capo
nella polvere
ed escono le mia urla silenti.
Lascio su carta segni indelebili
scorrendoci sopra le dita,
rivivendo stagioni che rimangono nella memoria,
ed ecco svanire il giorno
ad una nuova poesia.
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