Parlaci un po’ di te, Marialuisa. Com’è nata la tua passione per la scrittura e in particolare per il genere noir e thriller?
Ho cominciato da bambina a scribacchiare racconti; ero anche una lettrice accanita e ogni pochi giorni trascinavo mia madre in libreria per comprare qualcosa di nuovo. Poi, col tempo, i vari impegni mi hanno distolta per molti anni, finché, intorno agli anni duemila, ho ripreso sul serio a coltivare la mia passione.
Il genere noir, poiché si tratta più di questo piuttosto che di thriller, è consono al mio carattere, fondamentalmente cupo e malinconico, sempre teso a sondare i misteri dell’animo umano e a ricercare in essi le ragioni dei comportamenti delle persone.
A volte mi capita, comunque, di cambiare genere, virando sulla vita vissuta (L’età di mezzo, Vite sbagliate), l’amore (Questione di soldi) e il paranormale (L’uomo sulla panchina).
Finora hai scritto molti ebook. Quanto c’è della tua vita e della tua personalità in ognuno di loro?
Naturalmente, come per ogni autore, nei protagonisti dei vari libri c’è un “pezzo” più o meno grande della mia personalità, ma non solo. Per i personaggi, sono solita prendere spunto da persone realmente conosciute, che ovviamente vengono rielaborate e rimodellate dalla fantasia ai fini della storia e in modo tale da renderle irriconoscibili.
Cosa ti hanno lasciato, artisticamente e umanamente ognuno dei tuoi personaggi, cosa ti hanno insegnato?
I miei personaggi mi hanno insegnato questo. Quando sono veramente “sentiti”, non sono più io a governarli, stabilendo le loro azioni, ma sono loro a decidere per me. Molto spesso mi prendono la mano e danno agli eventi una piega diversa da quella che io avevo dapprima programmato.
Quando scrivo un dialogo o una scena, io vi entro fisicamente al punto che, quando smetto di scrivere per rientrare nel mondo che mi circonda, mi sento un pesce fuor d’acqua finché non recupero di nuovo la dimensione materiale.
Questo è terapeutico per me, perché ha il potere di astrarmi completamente dalla realtà, che a volte mi va stretta.
La soddisfazione più grande che hai ricevuto dopo la pubblicazione del primo libro?
Il premio “S. Margherita ligure – Franco Delpino” al romanzo “L’età di mezzo”, senza contare gli apprezzamenti dei lettori, che sono la soddisfazione maggiore.
A breve ci sarà la pubblicazione del tuo quattordicesimo ebook, “Girotondo”.
Un’anticipazione?
Si tratta di un altro giallo-noir: un trauma infantile che sconvolge una vita.
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