Quando si dice che la realtà supera la fantasia, o come in questo caso, che la fantasia supera la realtà. In attinenza con il periodo che stiamo vivendo ho deciso di incentrare la rubrica di oggi dedicata ai generi letterari ai distopici. Ammettiamolo. Chi di noi, in questo ultimo mese, non ci ha fatto neanche un minimo riferimento, un minimo pensiero al riguardo? Io sì. Tutto ciò che stiamo affrontando a causa del Covid è talmente surreale (la quarantena, la clausura forzata, la chiusura delle attività commerciali e produttive, i divieti, il numero dei morti, le strade e le città deserte) che a volte mi sembra davvero di trovarmi tra le pagine di un distopico, che tra l’altro adoro leggere, è uno dei generi letterari che prediligo...
Per saperne di piùCategoria Libri che…
E alla fine la sconsideratezza di molti ha portato a misure drastiche. Ma noi, lettori e scrittori incalliti, non temiamo tali provvedimenti, anzi, guardiamo al bicchiere mezzo pieno e ne approfittiamo per dedicare questi giorni di stop forzato alle nostre attività predilette: la lettura e la scrittura.
So che non saranno giorni facili quelli da qui fino al 3 aprile, costellati forse anche di momenti di noia e sconforto, con il tempo che passerà lentissimo, sembrerà un periodo infinito, ma ce la faremo, se usiamo il buon senso e l’intelligenza (si suppone che siamo la specie animale più intelligente… è arrivato il momento di dimostrarlo).
Ad ogni modo, non sono qui per fare la morale a nessuno, non è questo l’intento dell’articolo di oggi della rubrica...
Per saperne di piùIl secondo appuntamento con la parte di rubrica Libri che… dedicata ai generi letterari è incentrato su un genere conosciuto, ma non con il nome che realmente gli spetta. Infatti, tali romanzi vengono comunemente e semplicemente inclusi nel poliziesco. In realtà, anche se di certo rientra nel sopracitato genere, si tratta di Hard Boiled.
L’hard boiled, spesso associato a riviste pulp, è, come dicevo, un genere letterario di derivazione poliziesca e si caratterizza per una marcata descrizione realistica del crimine. Non ha giri di parole, non ha “infiocchettamentiì”. Il sesso, la morte, il sangue sono resi in maniera palese e diretta, sia nella narrazione che nel linguaggio usato dai personaggi.
Il protagonista di questi romanzi è un detective “duro” e macho, scorbutico, sarcastico,...
Per saperne di piùIl primo appuntamento del 2020 con la rubrica Libri che… è dedicata ad un genere letterario (e non sarà il primo) poco gettonato e di cui io stessa ne ignoravo quasi l’esistenza. Quasi. Fino a che, qualche giorno fa, ho iniziato a seguire su Amazon Prime la serie tv The man in the high castle, dell’omonimo romanzo di Philip K. Dick del 1962 e tradotto in Italia con il titolo di La svastica sul sole. La curiosità, a questo punto, mi è esplosa come un siluro lanciato nello spazio e disintegratosi nell’atmosfera terrestre.
L’ucronia parte dal presupposto che determinati eventi storici siano andati, o si siano conclusi, in maniera diversa, se non opposta, rispetto alla realtà dei fatti...
Per saperne di piùFra un paio di giorni si conclude la seconda decade del 2000 e, benché quest’anno sia riuscita a leggere più libri degli ultimi due anni, mi fermo a 68 libri (due sono attualmente in lettura e di certo non ce la farò a finirli entro domani sera), il bilancio non è male.
Durante l’anno ho incontrato tanti buoni libri che mi hanno appassionata, incantata, meravigliata, coinvolta e, a volte, regalato qualche brivido d’ansia; di contro, è vero anche che tra le mani mi sono capitati libri noiosi, che hanno deluso le mie aspettative, alcuni inconcludenti e che mi hanno suscitato addirittura nervoso nei confronti dei personaggi e che per questo non sono riuscita a concludere.
Ad ogni modo, le mie letture, come è di mia consuetudine, hanno spaziato molto, dai classici, che adoro, (Mary Shel...
Per saperne di piùIl 2018 è ormai finito ed è quindi tempo di bilanci letterari. Vi dico già che quest’anno, purtroppo, ho letto meno degli scorsi anni per cause di forza maggiore, ma nonostante tutto mi sono “difesa” bene. Ho letto sì meno, ma ho comunque avuto modo di districarmi tra letture più o meno imoegnate, alcune divertenti e godibili altre un po’ più serie, e ho fatto la conoscenza con autori per me nuovi: Agota Kristof, Thomas Hardy, Wilkie Collins, Elizabeth Jane Howard (di cui leggerò sicuramente altri libri nel 2019), Elizabeth Strout e mi sono addentrata nella Kolima di Salamov.
Ho anche ingoiato la delusione per alcuni libri su cui nutrivo grande aspettativa: Il professore di John Katzenback, La madre perfetta di Gin Philops e L’uomo di gesso di C.J...
Per saperne di piùOra che l’estate è definitivamente alle porte (finalmente è tornato l’autunno), riprende la rubrica Libri che…, interrotta sia a seguito della pausa estiva ma anche per cause di forza maggiore in famiglia che mi hanno costretto a limitare alcune attività del blog. Ad ogni modo, riprendiamo con la presentazione, ovviamente una breve carrellata fotografica, dei libri che mi hanno tenuto compagni negli scorsi tre mesi, giugno, luglio e agosto. Purtroppo sono pochini, ho letto veramente pochissimo rispetto ai miei standard, quasi nulla oserei dire, ma… tornando a quel famoso “per causa di forza maggiore…” questo è il risultato...
Per saperne di piùSpesso non è facile, per noi lettori incalliti, accettare le scelte narrative degli autori. Noi ci affezioniamo ai personaggi, parteggiamo per l’uno o per l’altro, ci emozioniamo, ci arrabbiamo, ridiamo e piangiamo con loro e quando ci troviamo di fronte ad un finale che ci fa arricciare il naso, o che delude le nostre aspettative o che va contro le nostre aspettative… be’ non possiamo fare altro che tirare un profondo sospiro e immaginare noi di far percorrere ai personaggi una strada del tutto diversa, un destino magari meno banale o meno triste, o ancora meno deludente di quello scelto dall’autore. Dai classici ai contemporanei, dalla narrativa ai thriller a me è successo spesso di arrivare alla fine ed esclamare: “Ma no! Ma come?” E sospirare. A voi è successo?
Vi riporto qui sotto ...
Per saperne di piùSì, lo so. Non è come la storia dell’uovo e della gallina, in questo caso a nascere prima è il libro e poi il film, ma ciò non toglie che a volte (per fortuna poche) registi e attori lavorino meglio dei loro colleghi letterari. So anche che a volte la buona riuscita di un libro non dipende neanche dall’autore in sé, ma dal traduttore che se non fa un buon e accurato lavoro, ahimè, il romanzo ne risente. Non seguo un ordine preciso, nel senso che mi capita a volte di leggere prima il libro e poi guardarmi il film e viceversa, ma con i due “casi” che vi riporto qui sotto… il libro… l’ho digerito assai poco, mentre il film mi è piaciuto tantissimo.
Cominciamo?
MAZE RUNNER DI JAMES DASHNER
Amo i romanzi distopici, sia quelli “classici” o vintage (Il signore delle mosce, Il racco...
Per saperne di piùDopo la settimana di pausa che ha coinciso con le festività di Pasqua, torna la rubrica Libri che… in cui questa volta vi parlo di quei libri che mi hanno talmente colpito, in maniera negativa s’intende, disgustato anche se vogliamo, annoiato o impressionato e che, di conseguenza, mi hanno fatto accantonare, per un po’ alcuni per sempre altri, i loro autori rifiutandomi di leggere altre loro opere.
LA LUNGA MARCIA DI STEPHEN KING
Premetto che King è uno dei miei autori preferiti. premetto che agli albori delle mie letture indipendenti (nel senso che iniziavo a scegliermi da sola cosa leggere abbandonando le letture per ragazzi) King regnava sovrano nella mia libreria, leggevo solo libri di King, qualcosa, molto raramente della Allende, della Serrano o qualche classico...
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