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Recensione
Dostoevskij non è mai abbastanza, nemmeno nelle biografie romanzate (ma, come in questo caso, parecchio attinenti alla realtà). E il risultato che ne viene fuori, attraverso gli occhi del narratore, il nobile e amico Alxander Van Wrangel, è quello di un uomo fragile e provato dalla terribile esperienza di una sfiorata, e per fortuna evitata all’ultimo istante, esecuzione capitale, dai lavori forzati in Siberia e dal successivo esilio. Un uomo attento a tutto ciò che lo circonda e desideroso di poche cose: scrivere, pubblicare, sposarsi e tornare alla sua vita com’era prima di essere accusato di tradimento nei confronti dello zar...
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