Categoria Letti per voi

Il giardino dei cosacchi di Jan Brokken

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Recensione

Dostoevskij non è mai abbastanza, nemmeno nelle biografie romanzate (ma, come in questo caso, parecchio attinenti alla realtà). E il risultato che ne viene fuori, attraverso gli occhi del narratore, il nobile e amico Alxander Van Wrangel, è quello di un uomo fragile e provato dalla terribile esperienza di una sfiorata, e per fortuna evitata all’ultimo istante, esecuzione capitale, dai lavori forzati in Siberia e dal successivo esilio. Un uomo attento a tutto ciò che lo circonda e desideroso di poche cose: scrivere, pubblicare, sposarsi e tornare alla sua vita com’era prima di essere accusato di tradimento nei confronti dello zar...

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Il grande sonno di Raymond Chandler

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Recensione

Prima lettura hard boild con un classico dell’hard boild, uno dei padri, uno dei maestri indiscussi di questo genere che ha gettato le basi del moderno thriller: Raymond Chandler. Siamo nell’ambito della letteratura americana, anni ’30 – ’40, una delle tante declinazioni assunte dal poliziesco, e subito mi sono ritrovata a immaginare un’atmosfera in bianoc e nero, con personaggi unici ma dalle tinte fosche e compassate, caratterizzati da dialoghi accattivanti ma palesemente costruiti ad hoc, battute tese a “far colpo”, destare stupore e attirare l’attenzione. Potrebbe sembrare un difetto, invece in questo contesto risulta molto affascinante, molto retrò...

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Mia cugina Rachele di Daphne Du Maurier

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Recensione

Una suspence tesa e finissima, sottile come un filo di nilon, costruita sapientemente pagina dopo pagina, il dubbio subdolo che si insinua sottopelle come un parassita e che striscia fino a raggiungere i centri nevralgici che separano la menzogna dalla verità, l’ossessione dall’infatuazione. Aggiungeteci la Cornovaglia, con i suoi paesaggi cupi, interminabili campagne avvolte dalla nebbia e dalla pioggia e avete questo splendido, meraviglioso romanzo della Maurier. Un romanzo che non potete più posare finché non arrivate alla fine...

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La signora di Reykjavik di Ragnar Jonasson

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Recensione

Giallo assolutamente sui generis e con un finale incredibile, da cardiopalma. Un finale completamente fuori dalle regole e inaspettato, impossibile da prevedere. Mi ha lasciata letteralmente folgorata. Il romanzo inizia e presegue come tanti di questo genere: c’è una detective in procinto di andare in pensione che vuole risolvere l’ultimo caso della sua carriera, colleghi e superiori più avidi che intelligenti, c’è un assassinio da risolvere e un killer da trovare. E poi… e poi bum! A un certo punto cambia tutto, la situazione si capovolge e le certezze si frantumano, gli schemi narrativi vengono sovvertiti e il lettore precipita in un vortice sorprendente ed emozionante...

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Brava ragazza cattiva ragazza di Michael Robotham

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Recensione

Un romanzo giocato sulle dicotomie e i contrasti, luce che si contrappone all’oscurità. Una ragazza problematica, vittima di abusi, che non riesce a fidarsi di nessuno e che vive dentro e fuori strutture protette da un lato, e una ragazza perbene, di buona famiglia, stella dello sport dall’altro. La prima ha una qualità molto particolare che la può rendere un ottimo alleato, la seconda nasconde un segreto che la rende un bersaglio. La prima vive, la seconda muore. Interessante è il personaggio chiave dello psicologo consulente di polizia...

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Il vino della solitudine di Irene Nemirovsky

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Recensione

E’ un romanzo sentito e doloroso. Per l’autrice, per i personaggi e per il lettore. Intenso, denso e rabbioso. E’ la prima volta, fra tutti i libri della Nemirovsky che ho letto finora, che un suo scritto mi trasmette così tanta sofferenza, frustrazione e rabbia. Forse solo Il ballo lo aveva fatto, ma in percentuale molto, molto ridotta. Helène è una ragazzina sola, lasciata a se stessa da genitori egoisti ed egocentrici, che non sanno guardare al di là dei propri personali e superficiali interessi, vizi, e che percepiscono la figlia come un peso, un qualcosa in più di cui poter tranquillamente fare a meno. Terribili sono le parole e i gesti che la madre le rivolge: ricatti emotivi, umiliazioni, parole atte solo a ferire e denigrare...

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Il mistero delle Amazzoni di Hannah Lynn

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Recensione

I retelling mitologici vanno molto di moda ultimamente e io, un po’ per curiosità e un po’ per il bisogno di una lettura leggera, mi sono detta: Perché no? L’ho scelto in  base ai miei gusti in fatto di mitologia, queste donne forti e indipendenti che non temono nulla, neppure la morte, e devo dire che ci ho azzeccato. La lettura è sì leggera, ma non superficiale benché presenti delle “licenze mitologiche” e mi sono piaciute molto le scene di lotta e battaglia. Dinamiche, serrate, coinvolgenti. Ho apprezzato anche i dettagli descrittivi, come la consistenza del terreno, l’odeore del sangue, il rumore degli zoccoli dei cavalli al galoppo, la fredda pietra dei palazzi ateniesi e il vento che spira dal mare...

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L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez

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Recensione

E’ un romanzo fatto di confini molto labili. Il confine tra amore e ossessione, tra spasmodica e paziente attesa e compiacente giustificazione a determinate scelte non sempre condivisibili, tra il continuo rincorrersi della morte, che tutto può e tutto muta e l’anelito alla vita, tra le pulsioni meramente fisiche e i desideri del cuore, tra ciò che è corretto e ciò che non lo è, tra ciò che si vuole e ciò che si deve, tra morale e immorale. Tra la devozione e il masochismo. E nonostante tutte le sue contraddizioni è uno dei libri più romantici che abbia mai letto, almeno finora. Fermina Daza e Florentino Ariza sono due personaggi vivi e pulsanti, un cuore unico diviso in due le cui parti non hanno mai smesso di battere all’unisono...

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La figlia femmina di Anna Giurickovic Dato

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Recensione

In molti hanno paragonato la protagonista di questo romanzo a una “nuova Lolita”. Io invece ho incontrato un personaggio complesso e confuso, una ragazzina “figlia” di abusi domestici che vive in maniera distorta la sua sessualità in sboccio e il rapporto con gli uomini. Li tratta come se ora fosse lei a usarli, non più il contrario. Un profondo disagio psicologico, in un’età già difficile, che si traduce in comportamenti devianti e borderline. Di Lolita non ci vedo proprio nulla, è solo un atteggiamento di difesa, attaccare prima di essere attaccata...

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Un tranquillo weekend di delitti di Gilly MacMillan

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Recensione

I punti di forza di questo thriller psicologico sono molteplici. In primis l’abilità dell’autrice nel costruire situazioni ambigue con personaggi ben tratteggiati e in lotta con i loro personali demoni, la suspance sempre alta e costante e la capacità di trarre in inganno il lettore disseminando falsi indizi. Punto critico, invece, oltre al titolo che rimanda un po’ a un celebre e quasi omonimo film, è la presenza di troppi elementi e accadimenti che risultano disturbanti e slegati dagli altri, sono semplicemente in più, superflui (e ovviamente non posso rivelari quali sono per non spoilerare). Detto questo, resta comunque un buon thriller, che si legge e si lascia leggere, intrigante e ansiogeno al punto giusto...

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