Parlaci un po’ di te, Laura. Com’è nata la tua passione per la scrittura e in particolare le filastrocche e i libri per bambini?
Quella delle filastrocche è una passione nata e cresciuta con me. Grazie a mio papà che fin da piccola mi comprava i libri di filastrocche e di bambini ho imparato ad amarle. Le leggevo e rileggevo, le imparavo a memoria perché sono scritti semplici e genuini, facili da capire e da trasmettere.
Piccolo Pico vita normale di un bimbo speciale è il tuo secondo libro. Da cosa nasce questo libro?
Il libro è nato dalla volontà di mantenere vivo il ricordo di Francesco, un bambino disabile deceduto nel novembre 2011 a 11 anni. La sua storia mi ha colpito molto perché nonostante Francesco vivesse in sedia a rotelle senza poter muovere nemmeno le mani, vigile ma privato della parola, i suoi genitori gli hanno regalato una vita normale, ha viaggiato per l’Europa, frequentato i giardinetti, ascoltato la musica e preso il sole. In esso sono contenuti i ricordi che sua mamma mi ha raccontato, immagini ed emozioni ricreate dall’illustratrice Nicoletta Ceresato con rara sensibilità. Ho voluto trasformare Francesco in Pico facendogli vivere tutte quelle azioni quotidiane e normali che ogni bambino compie e che lui non ha potuto fare. Il primo giorno d’asilo o di scuola, prendere l’influenza, combinare una marachella sono tutte esperienze che incutono timore nei bambini e attraverso Piccolo Pico i bambini attraverso le hanno modo di comprendere che tutto passa e che non devono avere paura di vivere ciò che gli capita.
Qual è il messaggio che vuoi inviare?
Il mio è un libro scaccia-paure. Voglio trasmettere semplicità ed educazione per i bambini, far capire loro che la vita è fatta di tappe da seguire e affrontare senza paure perché, comunque andrà, non saranno soli. Inizialmente era un regalo per la famiglia di Francesco, poi ho deciso di mettere il libro a disposizione del pubblico. E’ importante che i genitori riescano a capire l’importanza di riuscire a trovare dieci minuti per accompagnare i figli a letto la sera con un racconto o una filastrocca, parlare di come hanno trascorso la giornata. Stare vicini ai propri figli è fondamentale.
La soddisfazione più grande che hai ricevuto dopo la pubblicazione del libro?
Sentire al telefono la mamma di Francesco che piangeva di gioia subito dopo aver ricevuto il libro.
Progetti letterari per il futuro?
Due libri. Uno per rendere le tabelline simpatiche e facilitarne l’apprendimento, e uno per raccontare la storia di Ozi, un piccolo gufo che ci insegnerà la saggezza di chi si deve arrangiare a vivere sereno con quello che la natura offre.
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