Home » Dove sei, mondo bello di Sally Rooney

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Recensione

Dire che questo libro non mi è piaciuto è una bugia, ma anche dire che mi è piaciuto lo è. Posso solo dire che non mi ci sono trovata, nemmeno per un secondo. I protagonisti del romanzo, in senso lato, sono i Millenials e io, un po’ per età e un po’ per stile di vita e modo di ragionare, non sono riuscita a entrare nella storia, in questa sorta di scritto ibrido tra la narrazione e la no-fiction, caratteristica che non mi ha di certo entusiasmata. Oggettivamente riconosco la bravura stilistica dell’autrice e che all’interno del libro vengono sviscerati argomenti interessanti, ideale scintilla per ottimi spunti di riflessione: la globalizzazione, i problemi etici nell’editoria, la sessualità, i rapporti di coppia e i legami famigliari e amicali, spesso complessi e confusi che si scontrano con una realtà alternativa altrettanto complessa e confusa.Tuttavia ho avuto la netta sensazione che l’autrice abbia solo voluto cercare un pretesto per dare voce alle sue opinioni su questi e altri temi, più che offrire una storia vera e propria al lettore. E infatti il romanzo, chiamiamolo così, non ha una vera e propria trama, di per sé non dice nulla se non, appunto, la personale visione della società, del lavoro e del mondo in generale dell’autrice. Non so, non mi ha convinto molto.

 

 

 

Trama

Alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l’affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent’anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare. In un bar di un paesino irlandese sulle coste dell’Atlantico una giovane donna aspetta un uomo che ancora non conosce. Lei si chiama Alice e di mestiere scrive romanzi. «E ci fai dei soldi, giusto?» le chiede lui, il suo Tinder date, poco più tardi. Si chiama Felix e con la letteratura non ha niente a che fare; per vivere sposta merci in un magazzino gelido. Il loro primo incontro è un completo flop, eppure Alice, reduce da un crollo psicologico, lo invita ad accompagnarla nel suo prossimo tour promozionale a Roma. Dei soldi Felix non dovrà preoccuparsi, ci penserà lei, con i proventi di un lavoro che giudica «moralmente e politicamente inutile», il solo che voglia fare. Frattanto a Dublino la sua amica Eileen, come lei ventinovenne, per pochi spiccioli sistema la punteggiatura di articoli non suoi per una rivista letteraria su cui un tempo ha pubblicato un unico pezzo degno di nota, e per il resto scorre le pagine social dell’uomo che l’ha lasciata e cerca di rimettere insieme i cocci di ambizioni e speranze dimezzate mentre, ai margini del suo scontento, Simon, un consulente politico bellissimo e cristianamente promiscuo, chiede di essere guardato. Con Alice Eileen condivide la sensazione che «ci troviamo nell’ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa». Le vivide mail che le due donne si scambiano affrontano i temi della contemporaneità minacciata, dal contrasto fra la società dei consumi e la miseria della moltitudine al crollo della civiltà nella tarda Età del bronzo, dalla perdita del senso del bello con l’avvento della plastica agli effetti corrosivi della fama sulla cultura. Ma, mescolato all’armamentario pubblico dell’impianto intellettuale millennial, si fa strada proditoriamente, quasi felicemente, l’urgenza del privato desiderio. «Ecco che nel bel mezzo di tutto, con il mondo messo com’è, l’umanità sull’orlo dell’estinzione, io mi ritrovo qui a scriverti un’altra mail a proposito di sesso e amicizia. C’è altro per cui valga la pena vivere?» domanda Alice. Ci sono i corpi, in questa dimensione, ci sono il dissacrante, anti-cliché Felix, e l’accogliente, inarrivabile Simon, c’è perfino l’illusione di una comunione vivifica che sappia sciogliere i solipsismi. «E di cosa parlano, i tuoi libri?» vuole sapere Felix da Alice al loro primo incontro. «Oh, non so, disse lei. Delle persone».

 

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