L’argomento di questa settimana è altamente ostico. Probabilmente difficile da comprendere e impossibile da credere, perché… come può una persona che AMA i libri odiarne alcuni di loro? Ebbene sì, si può, eccome! E questa volta devo dare la colpa al mio prof. di italiano delle superiori che, tra letture e riletture sempre degli stessi brani, analisi delle analisi, riassunti dei riassunti delle analisi, lettere da inventare e personaggi da associare e reinterpretare per ben quasi un intero anno scolastico (parliamo dei primi anni del 2000) mi ha fatto venire a noia, se non a nausea, i due libri di cui vi parlo qui sotto, due classici per di più! Proprio a me, che AMO I CLASSICI E NE LEGGO A BIZZEFFE! (A pensarci mi viene il nervoso!) Talmente disgustata che anche a distanza di anni non sono più stata capace di rileggere una sola riga di questi due romanzi. E per fortuna sono soltanto due!
A voi è mai capitato qualcosa di simile?
I PROMESSI SPOSI DI ALESSANDRO MANZONI
No, no e assolutamente no! Con lui ho chiuso, e non solo con il suo celeberrimo romanzo. La morte di cecilia, i Bravi, Renzo, Lucia, l’Innominabile (unico personaggio che tra l’altro mi ispirava simpatia), Don Rodrigo, padre Lorenzo, Don Abbondio…. e baaaaastaaaa!!! Lo abbiamo esaminato, “microscopizzato”, sezionato e rielaborato per mesi e mesi e mesi…. e almeno avessimo affrontato l’autore a 360°, magari leggendo anche la Colonna infame, studiando il suo modo di scrivere e romanzare, la sua biografia… macché! Sempre e solo i soliti dieci capitoli! E non contenti, in quinta elementare (quindi ancora prima), la nostra maestra ci ha fatto imparare a memoria il Cinque maggio, e ancora me la ricordo perfettamente! Non se ne poteva più!
I MALAVOGLIA DI GIOVANNI VERGA
Diciamo che Verga si salva più di Manzoni. Solo perché, per fortuna il prof. non si è limitato al solo libro ma ha anche trattato il periodo storico di riferimento e ha affiancato anche la lettura e lo studio delle novelle (non tutte purtroppo, solo un paio) e di qualche pagina di Mastro Don Gesualdo (che poi abbiamo dovuto finire di leggere a casa, durante le vacanze invernali). I Malavoglia , però,e le drammatiche vicende dei loro protagonisti non si sono salvati (ciclo dei vinti, riferimento non casuale). Anche qui…. analisi su analisi, su letture, su rielaborazioni, su riassunti, su spiegazioni… all’infinito…. settimana dopo settimana, non ne potevo più, mi usciva anche dagli occhi. Addirittura, lo ricordo ancora, ci aveva assegnato per casa un compito in cui avremmo dovuto immaginare comare Maruzza che scrive una lettera al figlio disperso in mare! Aiuto!!!
E poi, una volta superati questi due “scogli” letterari, gli autori successivi in programma… niente! Una paginetta con biografia e opere scritte a mo’ di elenco della spesa perché l’anno stava finendo e non c’era tempo! Ahi ahi ahi, la scuola, certe volte… invece di invogliare la lettura e la scoperta meravigliosa di chi HA FATTO la letteratura, la ostacola.
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