Home » Recensione: Strade di notte di Gajto Gazdanov
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È un quadro che va dipingendosi pagina dopo pagina e ogni pennellata, ogni colore, dal più cangiante e ironico al più triste e malinconico, corrisponde ad un personaggio.
Una varietà talmente ampia di individui e storie che solo chi, come il protagonista di Strade di notte ( Fazi Editore, pp. 238) del russo Gajto Gazdanov, svolge un lavoro come quello del tassista può incontrare e conoscere.
È un romanzo che attinge a piene mani dalla vita stessa dell’autore, anch’esso un conducente di taxi residente a Parigi dopo l’esilio a seguito della guerra civile sovietica, e che, come molte altre opere di Gazdanov, non venne mai pubblicato in Russia; ma è anche un’analisi della società, delle persone che popolano il mondo, di giorno come di notte, e delle loro molteplici sfumature, del loro modo di vedere e intendere la vita, delle loro soddisfazioni e delle loro disgrazie.
Sembra di sedersi sui gradini di un palazzo della Parigi degli anni Quaranta e Cinquanta e osservare, immaginare, raccontare e descrivere.
Strade di notte è un viaggio da una “vita all’altra” e non a caso di notte, perché è proprio nelle ore buie della giornata che l’autentica natura umana prende il sopravvento e si mostra esattamente così com’è.
Di certo, il Gazdanov di questo scritto è molto diverso da quello di Ritrovarsi a Parigi (Fazi Editore, pp. 200). Lo stile è sempre lo stesso, fluido, scorrevole e assolutamente moderno, ma è il modo di raccontare che cambia: più lento e riflessivo, a tratti la lettura fatica a rimanere concentrata e ad ingranare; i personaggi sono tanti, le esperienze di vita che si mescolano e si sovrappongono sono un turbinio di informazioni e narrazioni; racconti diversi di notti diverse, di persone diverse che s’intrecciano e si amalgamano in un unico impegnativo romanzo.
Una caratteristiche, però, che non deve spaventare perché Gazdanov merita di essere assaporato e conosciuto, di essere amato e letto.
Ho iniziato ad apprezzarlo con Ritrovarsi a Parigi e ora Strade di notte non ha fatto altro, seppur con qualche momento di pesantezza, che confermare il mio parere positivo su questo scrittore.
Leggetelo. Per favore, leggetelo.Cinzia Ceriani

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