Home » Recensione: Il primo sigillo di Alessio Vincenti
Copertina-Front-Finale I viaggi interdimensionali, la possibilità di oltrepassare delle porte di collegamento tra mondi diversi in epoche differenti ha sempre suscitato grande fascino e curiosità: scienziati, artisti, scrittori, sognatori, nessuno escluso. E un significato diverso, più profondo e dal sapore “avvolgente” , questi viaggi lo assumono se compiuti per amore, per cercare, o meglio, ritrovare la persona amata che, improvvisamente e senza alcun mezzo per rallentare o bloccare l’inevitabile, ci ha lasciato. E’ struggente e appassionato; folle ma essenziale e indispensabile. Il primo sigillo (0111 Edizioni, pp. 230, € 15,70), il capitolo primo della saga fantasy ideata da Alessio Vincenti è una particolare miscela di scienza, romanticismo e personaggi che ben incarnano, in un passato antico, la crudeltà di uomini senza scrupoli, di una setta che ben mascherata di alti, quanto falsi, valori morali, lavora in segreto per usurpare il potere e assoggettare le popolazioni. Uno scenario che, incredibilmente, si fonde con la vita moderna e tecnologica di Pau, uno scienziato che, rimasto vedovo, costruisce una macchina del tempo in grado di restituirgli sua moglie, o per lo meno qualcosa di lei. Il romanzo, ambientato in Spagna, è un fantasy, certo, ma con molti riferimenti alla vita quotidiana vissuta da ognuno di noi ogni singolo giorno: al posto della Fratellanza ci sono le lobby, le multinazionali e le istituzioni governative internazionali.
Vincenti racconta la storia e i personaggi con una forma semplice e coinvolgente e un buon registro narrativo e lessicale. Le descrizioni sono accurate, forse anche troppo, togliendo un po’ di immaginazione al lettore, ma luoghi e personaggi vengono percepiti come reali, supportati da uno stile incalzante e avvincente che cattura, pagina dopo pagina.
L’unico aspetto che mi ha fatto storcere un po’ il naso, con il senno di poi e una volta terminato di leggere, riguarda la copertina che trovo poco adatta al genere trattato. Il colore sabbia, infatti, sotto un sole lucente e un carro, in ombra, trainato da un cavallo ricorda molto le ambientazioni western con il rischio, a mio avviso, di sviare il lettore e non invogliarlo come invece dovrebbe alla lettura.
Detto questo: a quando il seguito?
Cinzia Ceriani

1 thought on “Recensione: Il primo sigillo di Alessio Vincenti

  1. Un sentitissimo GRAZIE dall’autore! Non solo per la recensione certamente positiva, ma anche per dare visibilità a noi, scrittori cosiddetti emergenti!
    Sarei felice di rispondere a qualsiasi domanda che i lettori del blog volessero farmi. Oh, per la cronaca, il seguito spero che esca nei primi mesi del 2016, dita incrociate…
    Alessio Vincenti

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